Helicobacter Pylori è un batterio gram negativo, di forma ricurva, che riesce a colonizzare la mucosa gastrica nonostante il pH molto acido dello stomaco crei un ambiente generalmente ostile per la crescita batterica.
Il nostro stomaco, infatti, attraverso la produzione di acido cloridrico da parte di alcune cellule appositamente deputate, le cellule ossintiche (o parietali), ha il ruolo di rendere il cibo più sicuro, eliminando l’eventuale presenza di batteri patogeni che potremmo introdurre con l’alimentazione. Il batterio Helicobacter Pylori invece, riesce a sopravvivere in queste condizioni estreme di acidità gastrica e, grazie ad alcuni meccanismi di adattamento, riesce a creare attorno a sé un microambiente alcalino che lo protegge e gli permette di colonizzare e proliferare in corrispondenza della mucosa gastrica. Spesso si nasconde dal sistema immunitario dell’organismo che lo ospita penetrando all’interno delle cellule gastriche stesse.
La principale causa di Helicobacter pylori è il contatto diretto con le cose che potrebbero contenere i batteri. Si può anche diffondere attraverso il cibo e l’acqua contaminati. Helicobacter pylori di solito tendono a infettare i bambini e le persone con un sistema immunitario indebolito.
Questo batterio è il principale responsabile di gastrite e di ulcera (sia gastrica che duodenale), perché grazie alla sua forma a spirale e alla presenza di flagelli riesce a non essere trasportato passivamente dallo strato più superficiale del muco gastrico e di raggiungere la parte più profonda, meno viscosa e mobile, penetrando nel tessuto. Inoltre H.P. produce sostanze che richiamano i mediatori dell’infiammazione, causando uno stato infiammatorio che nella maggior parte dei casi diventa cronico. Tutto ciò può comportare la degenerazione dell’epitelio e un aumento della secrezione acida.
I sintomi più comuni sono bruciore o dolore nella parte alta dello stomaco e a livello addominale se l’ulcera è duodenale, difficoltà digestive, nausea e reflusso gastroesofageo.
Circa il 50% della popolazione presenta Helicobacter Pylori e la sua infezione è più frequente di quel che si pensa ma, solo in alcuni casi, può portare problemi. Chi ne è affetto deve innanzitutto seguire una terapia medica con antibiotici e inibitori di pompa (sotto prescrizione medica). La terapia è fondamentale poiché è ormai risaputo che casi di gastrite cronica da H.P. non curati o trascurati, possono anche portare all’insorgenza di cancro allo stomaco.
Dieta ed Helicobacter Pylori
La terapia nutrizionale deve essere mirata ad evitare alcuni cibi che vanno ad aumentare la secrezione di succhi gastrici, che esercitano una pressione sullo stomaco favorendo il reflusso gastrico.
Vanno evitati
il caffè, anche quello decaffeinato, il thè, l’alcol, le bevande gassate, le spezie, soprattutto quelle piccanti, i cibi fritti, e in generale gli alimenti molto grassi, ma anche quelli eccessivamente zuccherini, cibi in scatola, insaccati e formaggi e cibi affumicati. Inoltre bisogna evitare di fare pasti unici e abbondanti per evitare di irritare ulteriormente la mucosa. È utile infatti in questi casi ripartire l’alimentazione in più pasti, cioè mangiare poco e più spesso.
Rimedi Helicobacter Pylori
Ci sono alcuni alimenti che possono aiutare ad alleviare il dolore causato dalle ulcere dovute all’ Helicobacter pylori, di seguito elencati:
- Banane: una sostanza antibatterica che può rallentare la crescita di H. pylori è presente nelle banane. La ricerca dimostra che mangiare banane produce più muco nello stomaco e aiuta a creare una barriera tra il rivestimento dello stomaco e gli acidi digestivi. Le banane inoltre tendono ad aiutarvi a ottenere una parete dello stomaco più spessa.
- Cavolo: bere un litro di succo di cavolo crudo aiuta guarire le ulcere in soli cinque giorni secondo la ricerca. Il succo di cavolo crudo non è l’unica opzione sana. Gli studi dimostrano che mangiare cavoli aiuta lo stomaco a guarire più velocemente. È possibile aggiungere cavolo crudo alla vostra dieta in insalate e panini.
- Succo di carota: le carote sono ricche di vitamina A, che aiuta a guarire il rivestimento dello stomaco e lo protegge da microrganismi indesiderati e nocivi.
- Pepe di Cayenne: consumato con moderazione, il pepe di cayenne è utile nella lotta contro le ulcere. Stimola il sangue, aumentando così l’apporto nutritivo per lo stomaco. Una buona ricetta da seguire è la miscelazione di un quarto di cucchiaino di pepe di cayenne in acqua calda o tè da consumare tutti i giorni. È inoltre possibile aggiungere un pizzico di pepe di cayenne al cibo che si consuma.
- Corteccia di olmo: la corteccia di olmo aiuta a lenire le mucose che proteggono il rivestimento dello stomaco. E’ spesso usata in polvere e gli erboristi suggeriscono di aggiungere un cucchiaino di polvere di corteccia di olmo ad una tazza di acqua calda e di bere la miscela tre volte al giorno.
- Aglio: l’aglio contiene proprietà antibatteriche che aiutano a combattere l’Helicobacter pylori. Utilizzare due chiodi di garofano tritati quotidianamente insieme all’aglio per ottenere maggiore beneficio.
- Liquirizia: diversi studi hanno dimostrato che mangiare liquirizia aiuta nella guarigione delle ulcere in quanto contribuisce a diminuire la capacità di acido dello stomaco di danneggiare il suo rivestimento. Non eccedere nel consumo in quanto la liquirizia aumenta la pressione del sangue.
- Prugne: Gli alimenti di colore viola e rosso impediscono all’ H. pylori di crescere. La maggior parte dei frutti di bosco sono anche buone opzioni di frutta da includere nella vostra dieta.
In generale sono consigliati: frutta e verdura, che con il loro potere alcalino possono contrastare l’ipersecrezione acida, ortaggi, come le patate, e legumi. Sì agli acidi grassi polinsaturi, di tipo omega3 e omega 6, poiché sono precursori delle prostaglandine che regolano il processo infiammatorio con effetti protettivi nei riguardi delle mucose, in particolare quelle gastriche. Si consiglia inoltre un’integrazione di Vitamina C e Zinco, poiché queste sostanze aiutano la riparazione dell’epitelio danneggiato. Inoltre è importante aumentare il consumo di fibra, poiché persone che effettuano terapie con antiacidi potrebbero avere l’effetto collaterale della stitichezza.
Un altro consiglio è quello di masticare molto lentamente per favorire la digestione, perché come abbiamo detto, quando ci troviamo in presenza di ulcera la digestione non viene effettuata in maniera opportuna da parte dello stomaco, e il cibo resta di dimensioni grossolane. Pertanto è importante favorire una predigestione, a livello della bocca, attraverso una lunga masticazione.
Dott.ssa Patalano Myriam Biologa Nutrizionista
Ischia Nutrizione Patalano
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