Immagine carina trovate in rete: “Se la fame non è il problema, il cibo non è la soluzione”.
Spesso si dice mangia quando hai fame, fermati quando sei sazio….non assecondare la fame nervosa.
Suona così semplice ma, per la maggior parte di noi, ci sono anni e anni di abitudini alimentari radicate che rendono il detto precedente più facile da dire che da fare.
I bambini, fino a 4-6 anni circa, sono migliori di noi in questo: mangiano in maniera intuitiva, ascoltano il loro corpo, sanno quando hanno fame e si fermano quando sono sazi e soddisfatti.
I bambini hanno anche una migliore capacità di respirazione diaframmatica.
Crescendo perdiamo un po’ queste capacità, siamo più distratti, più stressati, non ci fermiamo ad ascoltare i segnali del nostro corpo, respiriamo di torace e iniziamo a sviluppare la malsana abitudine di mangiare per noia/tristezza/nervoso/stress! Insomma iniziamo ad utilizzare il cibo come comfort.
Ma non siamo nati così, siamo influenzati dall’ambiente, dallo stress, dalle influenze esterne.
Qual è la differenza tra fame vera e la fame finta?
(ovvero la semplice “voglia di…”)
- Quando si ha fame si sente il vero bisogno di nutrirsi e la sensazione di voler alleviare il vuoto allo stomaco.
- La sensazione che si ha dopo tante ore di digiuno oppure dopo un allenamento intenso --> bisogno di nutrirsi che ci induce a scegliere di mangiare un piatto di pasta, della carne/pesce/uova. Un vero pasto.
- La “voglia di…” è un bisogno psicologico, non tanto fisiologico --> non c’è bisogno di nutrirsi e, infatti, in questo caso si tende a optare per junk food, sfizioserie e non alimenti veri.
Assecondare la fame nervosa è un comportamento acquisito e, quindi, si può tornare indietro lavorando sulle abitudini utilizzando strategie ed abitudini più sane che vadano a sostituire il mangiare per noia: fare una passeggiata, dedicarsi a un hobby, ascoltare musica, fare attività fisica.
Dott.ssa Patalano Myriam Biologa Nutrizionista
Ischia Nutrizione Patalano